A qualsiasi ciclista, girando per Milano, saranno venuti – almeno una volta nella vita – dubbi e perplessità riguardo la localizzazione e frammentarietà della rete ciclabile, e questo non è un argomento nuovo.
Spesso si ha l’impressione che non ci sia un disegno generale particolarmente strutturato dietro la realizzazione di queste infrastrutture, ma piuttosto sembra trattarsi di interventi a pioggia scollegati tra loro, e realizzati per rispondere meramente alle finalità degli standard urbanistici oppure a esigenze estremamente localizzate.
Molti automobilisti le vedono come ottimi parcheggi, i pedoni ci passeggiano. Mentalità italiana a parte, è difficile costruirci intorno un pensiero definito proprio a causa della loro frammetarietà e scarsa considerazione che ne abbiamo.
Associazioni come Fiab Milano Ciclobby Onlus si impegnano da tempo nella tutela e valorizzazione della mobilità lenta e hanno effettuato diversi censimenti di flussi di ciclisti in città, registrando negli anni robusti incrementi nell’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto casa-lavoro, in particolare con l’avvento del bike sharing.
Insomma, il mondo del trasporto a scala urbana sta andando in questa direzione ed è sempre più chiaro che le infrastrutture debbano essere progettate con criteri di efficacia pari a quelli di altri mezzi di trasporto.
Spostamenti casa-lavoro, casa-svago in un mix di combinazioni tra trasporto pubblico e bicicletta. Noi siamo pronti?
Cosa possiamo fare?
Potrebbe essere utile costruire insieme una mappa dei percorsi più frequentati dai ciclisti per verificarne la dotazione di infrastrutture esistenti, l’effettivo utilizzo (e utilità) e possibili scenari futuri di sviluppo.
Quale modo migliore di dimostrare dove servono le infrastrutture ciclabili se non attraverso la rappresentazione dei flussi dei ciclisti urbani?
I dati attualmente a disposizione sono fruibili esclusivamente con licenze a pagamento, ma installando una qualsiasi applicazione di gps tracking è possibile esportare il file del percorso in formato .gpx (GPS eXchange Format) attraverso l’apposita funzione, e inserirlo nel modulo che trovate a QUESTO LINK e che abbiamo predisposto appositamente per la raccolta dei file. Per comodità potete inserire anche cartelle zippate contenenti le diverse tracce.
Attraverso applicazioni gratuite come:
– Strava
– Ride with gps
– Runtastic
Una volta terminato il percorso è possibile esportare il file gpx attraverso il menu dedicato oppure direttamente dalle cartelle del dispositivo GPS (Garmin, ecc). Attenzione: chiediamo di caricare solo file di percorsi in bicicletta. All’interno del file non vengono indicate informazioni relative al suo autore che quindi risulta anonimo.
Attraverso il tracciato gps che carichi è possibile effettuare analisi geostatistiche sui percorsi che necessitano realmente del potenziamento o della realizzazione di piste ciclabili, oppure di quelle sottoutilizzate.
I file vengono “puliti” – nel caso contengano informazioni relative all’utente – e inseriti nel database insieme a tutte le altre tracce gps raccolte, che risultano quindi completamente anonime.
Finendo in un database con migliaia di tracce gps sarebbe impossibile per l’occhio umano comprendere dove inizia e finisce una singola traccia, ma se ancora non sei sicuro, attraverso le impostazioni sulla privacy della tua applicazione, puoi “spostare” il punto di inizio e di arrivo del tuo percorso in una via vicina, in modo da non essere riconducibile alla tua abitazione.
La mappa è ancora in costruzione e abbiamo pochi tracciati ma qui sotto puoi vedere lo stato di avanzamento.
Questo è un progetto collaborativo che richiede la partecipazione di tutti, più siamo e meglio è… a lavorare insieme per migliorare la nostra città!